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Dipartimento di Fisica e Astronomia
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            Mostra inclusiva

            SETTE LINGUE, TANTI PUBBLICI E UNA BORSA “MAGICA”
            Da novembre la proposta innovativa per la mostra “Modelli. Il sapere in tre dimensioni”
            Esiste un pubblico che non sempre si sente a proprio agio in un museo. Le ragioni sono tante: barriere visibili e invisibili, sociali, culturali, fisiche o cognitive. Partendo da questo dato di fatto l’Università di Padova ha deciso di dotare la mostra “Modelli. Il sapere in tre dimensioni”, aperta al Museo Poleni del Dipartimento di Fisica e Astronomia di Padova di via Loredan 10 a Padova, di un set innovativo di fruizione dell’esposizione.

            Racconto per immagini qui

            Scopri il sito itinerariaccessibili.com

            Scarica la locandina per la Mostra accessibile


            Le novità
            Il sapere in tutte le lingue
            Ogni pannello della mostra è ora disponibile in ben sette lingue oltre all’italiano, una novità
            assoluta: l’arabo, il cinese, l’hindi, lo spagnolo, l’urdu, il persiano e l’inglese.


            Contenuti accessibili
            La mostra vuole raggiungere tanti pubblici differenti, grazie ai contenuti realizzati per abbattere le barriere di comunicazione, sensoriali e cognitive: percorsi di fruizione multisensoriale e multimodale, che garantiscono a ciascuna persona la possibilità di scegliere la modalità di fruizione più efficace, senza precludere l’esperienza di visita collettiva.
            In particolare, tutti i contenuti sono stati resi fruibili attraverso la piattaforma itinerariaccessibili.com, appositamente sviluppata secondo i principi del design for all delle Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) e consultabile sia da remoto che in situ attraverso appositi qrcode.
            Il sito è pensato per essere percepibile, utilizzabile, comprensibile e robusto per garantire l’accessibilità alla più vasta gamma di utenti, comprese le persone con disabilità sensoriali, motorie
            e cognitive. I testi sono chiari, scalabili, ben contrastati. Testato con VoiceOver, NVDA, TalkBack, il sito supporta la dark mode, il focus visibile, e la navigazione semplificata per utenti con difficoltà.
            Tutti i contenuti sono leggibili con screen reader ed è possibile navigare tramite tastiera usando Tab, Enter e Esc.
            Nel sito ogni sezione della mostra è raccontata in Lingua dei Segni Italiana (LIS) e attraverso un audiopercorso che unisce la lettura dei testi dei pannelli all’audiodescrizione dei modelli esposti. Le storie sociali e la guida in linguaggio facile da leggere e da capire introducono tutte le persone alla mostra, indipendentemente dalle conoscenze pregresse, dalle capacità cognitive o dalla conoscenza della lingua italiana. Le didascalie della mostra sono inoltre disponibili anche in Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA). Nei prossimi mesi saranno proposti infine laboratori tattili con il supporto di copie tridimensionali e di disegni a rilievo dei modelli esposti. I supporti e gli ausili disponibili permettono a tutte le persone di apprezzare e godere la visita in base alla propria preparazione, alla propria curiosità e alle proprie capacità, anche fisiche e intellettive.


            La sensory bag
            Le persone potranno scegliere di accompagnare la visita con una sensory bag, che al suo interno contiene: le storie sociali della mostra, brevi racconti che aiutano a comprendere meglio come organizzare la visita e come fruire il percorso, dando un ausilio fondamentale a persone che necessitano di informazioni particolarmente chiare e rassicuranti; le carte di comunicazione, uno strumento di supporto per la comunicazione visiva e non verbale che utilizza immagini e pittogrammi per aiutare le persone con difficoltà di comunicazione a esprimere bisogni, emozioni e stati d’animo; dei morbidi fidget toys per alleviare lo stress sensoriale, e il libro “Attacca-e-stacca i modelli della mostra” per favorire un apprendimento divertente.
            «È stato un lavoro corale, sono state tante le persone coinvolte ed è stata valorizzata la competenza di ciascuno – spiega Elena Santi, referente del gruppo Accessibilità e Inclusione del Centro di Ateneo per i Musei –. In continuità con i progetti precedenti tutti i contenuti e le attività proposte sono stati progettati e realizzati in collaborazione con persone rappresentative dell’utenza finale, secondo il principio della co-progettazione. L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI) ha supportato e supervisionato il personale del CAM nelle audiodescrizioni e nella preparazione del materiale tattile disponibile in mostra. I video in LIS e con i sottotitoli sono stati realizzati con il supporto di persone sorde che operano professionalmente per la divulgazione culturale, mentre i materiali di supporto per le visitatrici e i visitatori con disabilità cognitiva sono stati costruiti con il supporto di Ludovico Lancia, scrittore con sindrome di Asperger, che sta svolgendo un tirocinio presso il CAM».
            «Quello che dà valore a questo percorso è il fatto che è stato realizzato in casa e quindi con costi limitati - commenta Isabella Colpo, Direttrice tecnica del Centro di Ateneo per i Musei -. Il
            messaggio che vogliamo dare è che la cultura accessibile, diritto inalienabile sancito dalla Convenzione ONU sulle persone con disabilità, è un obiettivo che può e deve essere alla portata di
            tutte le istituzioni che producono e diffondono conoscenza: l’accessibilità non è necessariamente legata a grossi interventi costosi e che stravolgono una struttura, ma ad accorgimenti che vengono
            messi in atto, possibilmente in fase di progettazione dell’evento e permettono la fruibilità dei contenuti da parte del più vasto pubblico possibile. Con questa esperienza abbiamo voluto creare un
            modello che potrà essere applicato nel prossimo futuro sia agli allestimenti stabili dei nostri musei che alle mostre temporanee che i musei universitari proporranno».
            «Attraverso le traduzioni in 7 lingue disponibili, la mostra potrà accogliere gli studenti dell’Università di Padova provenienti da vari paesi, i turisti, e soprattutto i numerosi stranieri che
            risiedono a Padova da tempo o sono appena arrivati – spiega Sofia Talas, Conservatrice del Museo Giovanni Poleni –. Le traduzioni sono state curate da studenti e dottorandi dell’Università, che
            diventano così loro stessi protagonisti delle attività che l’Università organizza per le comunità locali e per la società in senso lato. L'iniziativa si pone peraltro in continuità con il progetto “Scienza dal
            mondo islamico all’Europa di oggi”, portato avanti nel 2022-2023 dal Dipartimento di Fisica e Astronomia. Nell’ambito di questo progetto, erano stati creati gruppi di lavoro misti, composti da
            dottorandi e assegnisti del DFA e da membri della comunità locale, soprattutto stranieri, che hanno lavorato insieme per sviluppare nuovi progetti di divulgazione scientifica sugli aspetti multiculturali
            della scienza. Oltre a didascalie in varie lingue e una caccia al tesoro sulla multiculturalità della scienza, il progetto ha portato all’idea di uno spettacolo teatrale, “Caravanserraglio”, che è stato
            presentato per la prima volta al pubblico in questi giorni e di cui una replica è prevista al dipartimento il 29 novembre».


            Alla preparazione dei contenuti hanno partecipato Sofia Talas, Conservatrice del Museo Giovanni Poleni, e Fanny Marcon, Conservatrice del Museo di Macchine “Enrico Bernardi”, il gruppo di lavoro sull’accessibilità del Centro di Ateneo per i Musei coordinato da Elena Santi, con la partecipazione di Lucia Maran per i video in LIS, Ludovico Lancia per i testi in CAA, Clelia Calarco (contrattista), Gregorio Mangione e Lorena Vida (Servizio Civile Universale), Alessia Casaro (tirocinanti) e studentesse e studenti PCTO. Video e foto a cura di Federico Milanesi e Leonardo Spagnolo.


            La mostra MODELLI

            Il sapere in 3 dimensioni, inaugurata lo scorso maggio al Museo Giovanni Poleni e aperta fino al 3 maggio 2026, accompagna le visitatrici e i visitatori in un viaggio attraverso le diverse discipline scientifiche e umanistiche, raccontando l’uso dei modelli a scopo didattico e di ricerca. Animali, piante, ponti, statue, fossili, macchine, minerali… nella loro varietà e diversità, i modelli possono creare ponti tra settori del sapere, tra culture, tra teorie e realtà, tra insegnanti e studenti, e raccontano come la scienza interpreta e studia il mondo che ci circonda. L’esposizione nasce nell’ambito dell’omonimo progetto, finanziato dal bando dell’Università degli Studi di Padova per promuovere i progetti di Terza Missione e Scienza Aperta e proposto dal Dipartimento di Fisica e Astronomia, in collaborazione con il Dipartimento di
            Ingegneria Industriale, il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, e il Centro di Ateneo per i Musei, con il sostegno di numerosi partner esterni.

             

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