
Astrofisica multimessenger delle Alte Energie
Staff
Denis Bastieri, Elisa Bernardini, Eugenio Bottacini, Giovanni Busetto, Stefano Ciroi, Alessandro De Angelis, Michele Doro, Alberto Franceschini, Mose’ Mariotti, Piero Rafanelli, Riccardo Rando, Luca Zampieri (INAF OAPD)
Borsisti
Marco Berton, Aleksandr Burtovoi, Valentina Cracco, Giovanni La Mura, Ruben Lopez-Coto, Manuela Mallamaci, Simona Paiano, Elisa Prandini
Dottorandi
Sina Chen, Enrico Congiu, Michele Fiori, Luca Foffano
Attività di ricerca
Le nostre attività di ricerca sono rivolte allo studio dei meccanismi all’origine dei fenomeni maggiormente energetici che popolano l’Universo e che sono alla base dell’emissione di particelle ultra-relativistiche (i raggi cosmici). Tale emissione e’ essenzialmente riconducibile a onde di shock attorno ad oggetti compatti sia di natura galattica (pulsar, micro-quasar, resti di supernova) che in oggetti extragalattici (nuclei galattici attivi).
Allo scopo di indagare le sorgenti di questa radiazione energetica, abbiamo partecipato fin dalle fasi iniziali in diversi esperimenti internazionali nel campo della gamma astronomia quali il satellite Fermi e il telescopio MAGIC, che tuttora stanno producendo risultati scientifici di ottimo livello. Siamo inoltre impegnati nello studio di cataloghi di raggi X volto a scoprire nuove potenziali sorgenti e nelle osservazioni ottiche di varie sorgenti extragalattiche, principalmente finalizzate a determinarne la distanza.
Il nostro lavoro ha una forte componente di collaborazione internazionale.
Per quanto riguarda la strumentazione futura, stiamo partecipando alla costruzione del futuro Cherenkov Telescope Array e siamo impegnati nel design di un nuovo satellite volto ad esplorare le energie del MeV, denominato e-Astrogam.
Le linee di ricerca specifiche sono:
Tecnologica
Il nostro gruppo partecipa allo sviluppo di rivelatori di ultima generazione per l'osservazione di sorgenti astrofisiche.
Per l'osservazione da terra sono necessari rivelatori di luce (visibile e vicino-UV) sensibili al singolo fotone. Nei nostri laboratori sviluppiamo e testiamo rivelatori basati principalmente su fotomoltiplicatori al silicio. Seguendo un approccio a 360 gradi progettiamo e testiamo anche le guide di luce e gli specchi, nonché l'elettronica di lettura connessa.
I rivelatori sono poi installati nei principali osservatori esistenti (e.g. in MAGIC, il telescopio Cherenkov alle isole Canarie) per essere testati in condizioni realistiche.
I rivelatori utilizzati per l'osservazione dei raggi gamma dallo spazio ricordano quelli sviluppati per la fisica delle alte energie: tracciatori in silicio, calorimetri, ecc. Abbiamo partecipato al disegno, all'assemblaggio e alla qualifica di strumenti esistenti (e.g. Fermi-LAT) e siamo in prima linea nel definire le attuali proposte per le missioni di nuova generazione (e-Astrogam, AMEGO).
L'attività strumentale ha un lato “software”, con la progettazione dei nuovi rivelatori e la loro caratterizzazione tramite simulazioni, e un lato “hardware”, in cui testiamo prototipi di sensori, di elettroniche di lettura e di sistemi di acquisizione dati.
Contatto: Mosè Mariotti, Riccardo Rando, Manuela Mallamaci
Buchi neri e getti relativistici in nuclei galattici attivi
Recenti osservazioni astronomiche sembrano sempre piu' confermare l'idea che numerose galassie ospitino al loro centro un buco nero supermassiccio di massa miliardi di volte la massa del nostro Sole. Queste galassie, denominate galassie attive (AGN - active galactic nuclei), mostrano uno spettro di emissione e assorbimento molto complesso, generato dalla sovrapposizione dell'emissione di origine non-termica di diverse componenti quali il disco di accrescimento e le nubi orbitanti sia nelle vicinanze del buco nero che lontano da esso, in aggiunta alla componente termica. Circa il 10% delle galassie attive mostra inoltre la presenza di un getto di particelle relativistiche altamente collimato che si estende per migliaia di kpc. A seconda che le si veda di taglio o di fronte rispetto al getto, queste galassie sono denominate radio-galassie o blazar.
Scopo nostro gruppo di ricerca e' quello di caratterizzare le condizioni fisiche presenti nel getto degli AGN tramite lo studio dell'emissione elettromagnetica di questi oggetti, in particolare di quelli che raggiungono le energie piu' estreme.
Contatto: Elisa Prandini, Elisa Bernardini
Meccanismi radiativi in oggetti galattici
All’interno della nostra galassia, vi sono numerosi sistemi formati da un oggetto cosiddetto compatto, ovvero una stella di neutroni, o un buco nero, e da una stella compagna che viene lentamente e inesorabilmente risucchiata. Questi due oggetti ruotano attorno al centro di massa in orbite ellittiche e in alcune situazioni il flusso di materia accende due “getti” di radiazione e materia relativistica, secondo un meccanismo non ancora noto, ma ampiamente studiato. La natura di questi getti e’ simile, ma in miniatura, rispetto ai getti di nuclei di galassie attive, e per questo, i getti galattici relativistici sono di grande interesse. La radiazione gamma – che e’ immagine dei fenomeni di piu alta energia all’interno del sistema binario – e’ un ottimo canale di investigazione di questi fenomeni.
Contatti: Luca Zampieri, Ruben Lopez-Coto, Aleksandr Burtovoi
Fisica fondamentale
Esistono svariati argomenti di fisica fondamentale che possono essere sondati attraverso l’osservazione di luce gamma proveniente da oggetti cosmici. La ragione e’ legata alla alte energie in gioco, non raggiungibili sulla terra, alle lunghe distanze cosmiche, che possono amplificare fenomeni, e alla presenza o meno nel cosmo di alcuni rari oggetti esotici che possono interagire con la atmosfera terrestre. L’argomento principale e’ certamente lo studio della materia oscura: la maggior parte dei modelli prevede infatti che la materia oscura possa annichilire o decadere emettendo luce tra i prodotti finali alle energie della radiazione gamma. Tuttavia, la possibile dipendenza della velocita della luce dalla energia (Violazione della Invarianza di Lorentz) si puo’ osservare con radiazione gamma a partire da ritardi tra fotoni emessi allo stesso tempo da un luogo. Alcune teorie predicono che i fotoni possano oscillare in particelle tipo assioni, e questo puo’ succedere in alcuni ambienti cosmici. La lista non finisce qui e include buchi neri primordiali, monopoli magnetici, agglomerati di quark, etc.
Contatti: Michele Doro, Alessandro de Angelis
Survey a alte energie
Le survey del cielo generano i dati di base per l’astronomia. Esse sono usate per mappare sistematicamente l’universo ed i suoi costituenti e per scoprire nuovi oggetti celesti e nuovi fenomeni. Specialmente le survey ad alte energie sopra i 15 keV, rivelano la radiazione non termica che a sua volta permette uno sguardo nel profondo dei meccanismi d’emissione nelle sorgente rivelate. Nonostante ciò, la rivelazione di nuove sorgente e’ ancora difficile, fatto dovuto alle limitazione delle attuali missioni. Per superare queste limitazione, traiamo dei vantaggi dell’uso combinato della missione INTEGRAL (ESA) e della missione Swift (NASA) per trovare nuove sorgenti extragalattiche e sorgenti galattiche. Usiamo tali sorgenti per studiare l’evoluzione cosmologica dei nuclei galattici attivi, la formazione di buchi neri supermassici nell’universo primordiale, e per scoprire fenomeni nuovi.
Contatti: Eugenio Bottacini
Studio multifrequenza di nuclei galattici attivi
I nuclei galattici attivi (AGN) sono fra le poche sorgenti cosmiche in grado di emettere fotoni a tutte le frequenze, dalle onde radio fino ai raggi gamma, e sono gli oggetti non-transienti più luminosi dell'Universo, tanto brillanti da essere visibili fino a distanze molto grandi. L'origine di questa immensa luminosità è principalmente un disco di materia che accresce su un buco nero supermassiccio. Convertendo l'energia gravitazionale della materia accresciuta in luminosità, viene emessa la grande quantità di radiazioni che possiamo osservare. Sebbene questi oggetti possano apparire molto diversi fra loro, ed essere classificati in diverse categorie (galassie di Seyfert, quasar, radiogalassie, blazar), grazie ai modelli di unificazione oggi sappiamo che queste sorgenti sono riconducibili tutte allo stesso tipo di oggetto e alla presenza o meno di un getto di plasma accelerato a velocità relativistiche dal campo magnetico in prossimità del buco nero. Nonostante negli anni molto sia stato appreso su questi oggetti e sui fenomeni fisici estremi che li caratterizzano, molti aspetti restano ancora poco compresi. L'origine e la dinamica del gas ionizzato che si osserva a grandi distanze dal buco nero in molti AGN, ad esempio, sono ancora incerte. Allo stesso modo, come gli AGN evolvano nel tempo, come i getti di materia si originino in prossimità del buco nero, quali fenomeni fisici siano in atto a queste alte energie, e come l'AGN interagisca con la galassia che lo ospita, sono tutti punti ancora da chiarire. Il nostro gruppo di ricerca si occupa di tutti questi aspetti, principalmente per mezzo della spettroscopia ottica, ma anche osservando i nuclei galattici attivi ad altre frequenze come radio, raggi X e raggi gamma. Oltre all'acquisizione di nuovi dati con numerosi telescopi, tra cui quelli degli osservatori di Asiago, ci occupiamo dell'analisi dei grandi archivi di dati presenti sul web, come quelli della Sloan Digital Sky Survey o della 6 Degree Field Survey, che permettono di reperire innumerevoli informazioni su questo tipo di oggetti.
Contatto: Stefano Ciroi
Cosmologia osservativa
L’Astrofisica delle Alte Energie ha profondi legami con la Cosmologia. Un interesse particolare riveste il fenomeno dell’interazione fotone-fotone, tra quelli di alta energia prodotti dalle sorgenti cosmiche e i fondi di radiazione extragalattica e cosmologica (Cosmic Microwave Background CMB, l’EBL), con la conseguente produzione di coppie elettrone positrone. Questo fenomeno causa un caratteristico effetto di opacita’ cosmica per i fotoni di alta energia, con una sezione d’urto massima ove il prodotto delle energie dei fotoni interagenti equivalga al quadrato della massa-energia di un elettrone, 511 KeV, ovvero secondo la regola lambda[micron] = energia[TeV] . Dunque fotoni di oltre 100 TeV sono osservabili solo dall’interno della Galassia, fotoni di 10-50 TeV interagiscono con il fondo nel lontano IR, quelli attorno al TeV con il fondo nell’ottico-UV. Dunque le osservazioni spettrali di Blazar, in particolare, a diversi redshift e l’identificazione dell’assorbimento nello spettro forniscono uno strumento di straordinario interesse per vincolare l’intensita’ e l’energia delle radiazioni di fondo alle varie epoche cosmiche. Tali radiazioni, che rappresentano il record integrato di tutti i processi di produzione di energia da sorgenti cosmiche tra ora e il Big Bang, non sono quasi mai osservabili direttamente in quanto soverchiate dai fondi locali (luce Zodiacale, emissione di polveri interplanetarie, emissioni della Galassia), pertanto l’osservazione indiretta tramite l’effetto fotone-fotone risulta cruciale.
Una di queste componenti radiative di particolare interesse riguarda le sorgenti responsabili per la re-ionizzazione cosmica a z=10 con fondo residuo nel vicino IR, per il quali l’osservazione al TeV di Blazar a z>1 fornira’ a breve interessanti vincoli, se non misure. Oltre a cio’, lo studio di campioni Blazar su un ampio intervallo di redshift permettera’ di porre vincoli decisivi sulla storia evolutiva delle principali sorgenti cosmiche, galassie lontane e Nuclei Galattici Attivi (AGN), dominati rispettivamente da produzione d’energia per bruciamento termonucleare in stelle e per accrescimento gravitazionale negli AGN. Altro tema di interesse per il sottogruppo saranno gli studi statistici di popolazioni di sorgenti ad alte e altissime energie, ad esempio basato sui cataloghi all-sky di Fermi, delle quali una frazione tuttora rilevantissima (>30%) non sono identificate. Infine altri temi riguardano il fondo diffuso in raggi Gamma, e l’origine del fondo di neutrini di alta energia osservato da Ice Cube.
Contatti: Alberto Franceschini, Giulia Rodighiero, Simona Paiano
Calcolo parallelo (htc) e a basso consumo (lpc)
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Research activities
Our research activities are focused on the study of those mechanisms at the origin of those phenomena at the highest energies that populates the Universe and that are at the basis of the emission of ultra-relativistic particles (cosmic rays). Such emission is essentially connected with shock waves around compact objects of galactic nature (pulsar, micro quasars and supernova remnants) or of extragalactic nature (active galactic nuclei)
With the aim of discovering the sources of such energetic radiation, we have participated from the very initial phases to international experiments in the field of gamma-ray astronomy such as the Fermi satellite and the MAGIC telescopes, currently providing top-level results in the field. We are also involved in the study of X-ray catalog meant to discover new potentially interesting sources and in optical observation of various extragalactic targets, mainly focussed to the determination of the distance.
Our work has a strong internationally oriented collaboration component. For what deals future instruments, we are participating to the construction of the Cherenkov Telescope Array (CTA) as well as in the design of the new satellite MeV mission, called e-Astrogam.
Our specifici research lines are:
Technology
Our team takes part to the development of novel detectors for the observation of astrophysical sources.
For land-based observations we need single-photon sensors (for visible and near-UV light). For the most part the detectors we develop and test in our laboratories are based on silicon photomultipliers. In an all-encompassing approach we design and test also light guides, mirrors and readout electronics.
Our detectors are brought to the existing observatories (e.g. in MAGIC, the Cherenkov telescope at the Canary islands) to be installed and tested in real-life conditions.
Detectors for space-based observations have a similar structure to those used in high-energy physics: silicon trackers, calorimeters, etc. We took part to the design, assembly and qualification of existing instruments (e.g. Fermi-LAT) and we are on the front line in defining the current proposals for the next-generation observatories (e-Astrogam, AMEGO).
Software activities include the design of new detector systems and their characterization by means of detailed simulation.
Hardware activities focus on the assembly and test of new sensor prototypes, new data-acquisition electronics and data processing systems.
Contact: Mosè Mariotti, Riccardo Rando, Manuela Mallamaci
Black holes and relativistic jets in active galactic nuclei
Recent astronomical observations seem to confirm the idea that several galaxies host at their center a supermassive black hole with a mass thousands times larger than our sun. These galaxies, dubbed Active Galactic Nuclei (AGN), show very complex emission and absorption spectra, generated by the superposition of thermal and several components of non-thermal emission. About 10% of the active galaxies also show a highly collimated jet of relativistic particles that extends over thousands of kpc. Depending on the line of sight from the Earth, these galaxies are dubbed radiogalaxies or blazars.
The focus of our research group is characterizing the physical conditions present in the AGN jet through the study of the electromagnetic emission of these objects, in particular those that reach the most extreme energies.
Contact: Elisa Prandini, Elisa Bernardini
Radiative mechanisms in galactic objects
Inside our Galaxy, there are several systems formed by a compact object, either a neutron star or a black hole, and a companion star that is been swallowed up by the compact object. Most of this acceleration is related to remnants of supernova explosions. In particular, there are systems formed by a compact object, either a neutron star or a black hole, and of a companion star that is disrupted and falls onto the compact object. These two sources rotate around the center of mass in an elliptical orbit. In some situations, these sources expel two jets of radiation and relativistic mass with a mechanism still unveiled, but very well studied. The nature of these jets is similar, but at a small scale, to the jets of active galactic nuclei. This is one of the reason why the study of these jets is of great interest. The gamma radiation –that images the highest energy phenomena occurring inside these binary systems – is an optimal way of investigating these phenomena.
Contacts: Luca Zampieri, Ruben Lopez-Coto, Aleksandr Burtovoi
Fundamental Physics
There are various topics in fundamental physics that can be probed with the observation of cosmic gamma-ray radiation. The reason is related to the high energies in play. The reasons are that these high energies are not reachable at Earth, and the cosmic distances can amplify phenomena, or connected to the presence of rare exotic objects that can interact with the Earth atmosphere. The principal topic of searches is surely the dark matter: most of the models in fact foresees that dark matter can annihilate or decay emitting radiation in the final products, at gamma energies. However, possible dependency of energy of the speed of light (Lorenz Invariance Violation) can be seen through the different in time of flight of photons at different energies. Other theories predict photons that can oscillate into axions like particles, and that can happen in astrophysical environment. The list does not finish here, and includes primordial black holes, magnetic monopoles, quark agglomerates, etc.
Contacts: Michele Doro, Alessandro de Angelis
High-Energy Surveys
Sky surveys are a fundamental data basis for astronomy. They are used to systematically map the universe and its constituents and to discover new type of objects or new phenomena. Especially at energies above 15 keV, surveys reveal the non-thermal processes in astrophysical objects, which allow for a deep insight in the emission processes at work in the detected sources. Yet, detecting new sources is still challenging because of technological limitations of current space missions. To overcome such limitations, we take advantage of the combined use of the INTEGRAL mission (ESA) and of the Swift mission (NASA) to reveal new extragalactic and galactic sources. We use them to study the cosmological evolution of active galactic nuclei (AGNs), the formation of supermassive black holes in the early universe, and to discover new phenomena.
Contatto: Eugenio Bottacini
Multiple frequency investigation of active galactic nuclei
Active galactic nuclei (AGNs) are among the few cosmic sources that can emit photons at all frequencies, from radio waves to gamma rays, and are the brightest non-transient objects in the Universe, to such an extent that they are still visible at very large distances. The origin of this immense luminosity is primarily a material disc that is accreted by a supermassive black hole. The great amount of radiation that we can observe is emitted by converting the gravitational binding energy of accreted material into luminosity. Though these objects may look very different from each other and be classified into different categories (Seyfert galaxies, Quasars, Radiogalaxies, blazars), thanks to the unification models today we know that these sources are all related to the same object type and to the presence or absence of a plasma jet, magnetically accelerated at relativistic speeds close to the black hole. Though in the course of years many properties of these objects and the extreme physical phenomena that characterize them have been understood, several aspects remain unclear. The origin and dynamics of the ionized gas that is observed at large distances from the black hole in many AGNs, for example, are still uncertain. Likewise, we still need to clarify how AGNs evolve over time, how material jets originate from the vicinity of the black hole, what physical phenomena apply at such high energies, and how the AGN interacts with the galaxy that hosts it. Our research group deals with all these aspects, mainly through optical spectroscopy, but also by observing AGNs at other frequencies such as radio, X-rays and gamma rays. In addition to acquiring new data with numerous telescopes, including the Asiago observatories, we are focusing on the analysis of large online data archives, such as the Sloan Digital Sky Survey or the 6 Degree Field Survey, which allow to retrieve extensive information on this type of objects.
Contact: Stefano Ciroi
Observational Cosmology
High energy astrophysics has deep ties with the Cosmology. A particular interest is the photon-photon interaction, amongst those of high energy produced by cosmic sources and of extragalactic and cosmic radiation (Cosmic Microwave Background CMB, EBL), with the subsequent production of pairs of electrons and positrons. This phenomenon causes a cosmic opacity effect for the high energy photons, with a massive cross section if the product of the photon energies is larger than the squared mass of an electron. Therefore, photons with energies higher than 100 TeV are observable only inside our galaxy, photons with energies between 10-50 TeV interact with the far IR, and those around TeV energies with optical and UV photons. The spectral observations of blazar, in particular at several redshifts, and the identification of the absorption in the spectrum provide a tool of extraordinary interest to link the intensity and the energy of the background light at different cosmic epochs. This radiation, that represent the integral of all the processes of energy production of cosmic sources between now and the Big Bang, is hardly ever directly observable because it is blurred by local sources (Zodiacal light, interplanetary dust emission, emission from the Galaxy), therefore the indirect observation of the effects of photon-photon interactions is crucial.
One of this radiative components of particular interest are the sources responsible of the cosmic re-ionization at z=10 with residual background in the near IR. TeV blazar observations at z>1 will provide interesting limits, or even detections. In addition, the study of the blazar sample in a wide redshift interval will allow to put decisive limits on the evolution history of the main cosmic sources, far away galaxies and AGN, dominant of the energy production by thermonuclear burning in stars and by gravitational accretion in AGN. Another interesting topic for the subgroup will be the statistical studies of the source population at high and very high energies, for example based on the all-sky Fermi catalogue, out of which a high fraction (>30%) are non-identified sources. Lastly, other topics regarding the extragalactic gamma background and the origin of the high energy background neutrinos observed by IceCube
Contacts: Alberto Franceschini, Giulia Rodighiero, Simona Paiano
Parallel Computation (htc) e a low power (lpc)