
Sistema solare
Il gruppo del DFA che si occupa di argomenti connessi con il Sistema Solare, opera nel settore da molti anni, in particolare si occupa dello studio dei piccoli corpi del Sistema Solare, comete e asteroidi, da Terra e dallo spazio.
Comete e asteroidi rappresentano i testimoni praticamente inalterati della formazione del nostro sistema planetario, quindi il loro studio ci può fornire informazioni essenziali per comprendere le nostre origini e l’evoluzione del sistema planetario. Inoltre sembra ormai assodato che siano stati questi oggetti a portare sul nostro pianeta gli elementi primordiali da cui si sarebbe formata la vita e anche molta dell’acqua presente nei nostri oceani. Infine, una parte di questi oggetti rappresenta anche un pericolo per il nostro pianeta potendo ancora oggi impattare e causare importanti danni a livello locale locali o a livello planetario.
Per il loro studio, da Terra utilizziamo i telescopi sia dell’emisfero boreale (Telescopio Nazionale Galileo, Canarie, Keck, IRFT, Hawaii) che australe (telescopi dell’ESO in Cile, NTT, VLT) ottenendo dati spettrofotometrici per lo studio fisico e composizionale di questi oggetti. In questo contesto siamo stati e siamo membri di progetti finanziati dalla comunità europea (Neoshield, NEOROCKS, NEOPOPS).
Dallo spazio partecipiamo alle principali missioni spaziali ai piccoli corpi come ESA/Rosetta, NASA/DART, ESA/HERA, ESA/RAMSES, ESA/Comet Interceptor.
Staff
Professoresse e Professori di II fascia:Monica Lazzarin
Ricercatrici e Ricercatori: Fiorangela La Forgia, Stefano Casotto
Dottorande/i
Andrea Farina, Alessandra Mura
Collaboratrici e collaboratori esterni
Matteo Massironi (Dipartimento Geoscienze-UniPD), Gabriele Umbriaco (UniBO), Gabriele Cremonese (INAF-Padova), Alessandra Migliorini (INAF-IAPS Roma), Elena Martellato (INAF-Padova)
Attività di ricerca
L’attività di ricerca principale ha come tema lo studio dei piccoli corpi del Sistema Solare da Terra e dallo spazio con particolare interesse relativamente alle loro proprietà fisiche e mineralogiche, in una visione generale di origine ed evoluzione del Sistema Solare stesso. Per lo studio da Terra si utilizzano dati spettrofotometrici ottenuti soprattutto dai telescopi dell'ESO in Cile, dal TNG alle Canarie e di Asiago. Le osservazioni dallo spazio provengono dalla missione spaziale Rosetta ma anche da precedenti missioni o in corso come IUE, Spitzer, EPOXI, HST, Dawn, e dalla recente DART e prossimamente da HERA, RAMSES e Comet Interceptor.
Missioni spaziali su piccoli corpi
Rosetta (2004-2016)
Il gruppo ha partecipato alla missione come Co-I o Associate Scientist del sistema di imaging OSIRIS (ideato e costruito quasi interamente all’Università di Padova con una collaborazione tra CISAS, Dip. di Astronomia, Oss. Astronomico, Dip. di Ingegneria Meccanica e DEI). Rosetta e’ la missione che ha apportato finora le maggiori conoscenze sulle proprietà chimiche fisiche e dinamiche delle comete. Le immagini ottenute dalla camera Osiris, circa 80000, nella regione del visibile, continuano ad essere analizzate da questo gruppo per lo studio della superficie della cometa e delle emissioni gassose.
Contatti: Monica Lazzarin, Fiorangela La Forgia
DART (2021-2022)
Missione NASA lanciata in ottobre 2021, ha tentato per la prima volta di deviare l’orbita di un asteroide (Dimorphos, satellite del sistema binario costituito dall’asteroide principale Didymos) mediante la tecnica dell’impattatore cinetico. Impatto avvenuto con successo il 26/09/2022. Gli esiti dell’impatto sono stati determinati con osservazioni da Terra mediante una imponente campagna osservativa internazionale che ha coinvolto i piu’ grandi telescopi mondiali (eg Keck, VLT, Subaru…) di entrambi gli emisferi e a cui abbiamo partecipato con i telescopi di Asiago (1.20m e 1.80m). Siamo membri del DART Investigation Team (https://dart.jhuapl.edu/Team/) che ha cominciato a investigare il sistema binario Didymos-Dimorphos prima dell’impatto mediante osservazioni da Terra con i piu’ grandi telescopi al mondo (Keck, Gemini, Subaru-Mauna Kea-Hawaii, VLT-ESO, TNG-Canarie), ma anche utilizzando i telescopi di Asiago, in particolare per lo studio delle proprietà composizionali. La deviazione dell’asteroide e’ andata oltre le aspettative, anticipando il periodo di rivoluzione di Dimorphos attorno al primario Didymos di ben 33 minuti, dato e’ stato ottenuto con telescopi terrestri mediante osservazioni fotometriche effettuate immediatamente dopo l’impatto e poi per mesi fino a quando l’oggetto e’ rimasto visibile. I dati ottenuti dal cubesat Liciacube, dell’ASI, a bordo di DART hanno finora fornito importanti informazioni su Dimorphos e sono ancora in fase di studio.
Contatti: Monica Lazzarin, Fiorangela La Forgia
HERA (2024-2027)
Connessa alla missione DART, la missione HERA dell’Agenzia Spaziale Europea e’ stata approvata nel corso delle Ministeriali nel novembre 2019. Le due missioni fanno parte di un più ampio progetto di collaborazione NASA-ESA denominato AIDA (Asteroid Impact and Deflection Assessment) per la Planetary Defense da asteroidi o comete, uno dei settori primari di sviluppo dell’ESA.
HERA è programmata per partire nell’ottobre 2024 per raggiungere il sistema Didymos-Dimorphos nel 2026 e studiare in dettaglio gli effetti della missione DART, in particolare misurare accuratamente la variazione del periodo orbitale, la massa degli oggetti, le caratteristiche del cratere prodotto dall’impatto, la composizione ecc. Nella missione HERA partecipiamo (Monica Lazzarin) al teammanageriale della missione, il Science Management Board, costituito dal Principal Investigator, P. Michel, Nice Obs., dal Project Scientist, M. Kueppers, ESA, dal Project Manager, I. Carnelli, ESA e altri tre esperti mondiali di piccoli oggetti del Sistema Solare, A. Fitzsimmons, Queen’s Univ. Belfast, S. UlamecGerman Aerospace Center (DLR),S. Green, Open University, UK (https://www.heramission.space/team). Il SMB si occupa di tutti gli aspetti riguardanti la missione, manageriali e scientifici, e della gestione dei quattro Working Groups.
Nella missione HERA siamo (Lazzarin, La Forgia) inoltre:
-membri del Working Group2 (condiviso con DART), dedicato alle osservazioni da Terra del sistema Dydimos-Dimorphos
-membri delWorking Group4-Subgroup Composition and Space weathering per lo studio composizionale dell’oggetto e dei possibili effetti dovuti allo space weathering sulla superficie,
-membri del Team scientifico dello strumento Hyperscout+ (PI J. De Leon, Spagna) dedicato all’ indagine spettroscopica di Didymos-Dimorphos.
Il 6 aprile 2022 abbiamo stipulato il primo accordo con l’Agenzia Spaziale Italiana per attività scientifiche connesse alla missione HERA, attualmente in corso. Il consorzio e’ costituito da 9 enti tra università e istituti di ricerca (Accordo Attuativo n. 2022-8-HH.0 con l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), per “Attività scientifiche per la Missione Hera”).
In ottobre avverrà il lancio della missione e già a marzo 2025 ci sarà il sorvolo di Marte e verrà osservato Deimos, uno dei due satelliti di Marte. Quindi presto si analizzeranno i primi dati provenienti da Hera.
Contatti: Monica Lazzarin, Fiorangela La Forgia
RAMSES (2027-)
Approvata dal board di ESA, ma non ancora non in via definitiva (avverrà con li ministeriali del 2025), questa missione andra’ ad incontrare l’asteroide Apophis che arriverà alla distanza eccezionale di 32000 km dalla Terra il 9 Aprile 2029. Questa missione, a guida dell’Agenzia Spaziale Italiana, è quasi una copia della missione HERA e incontrerà l’asteroide qualche mese prima del massimo avvicinamento per poi scortarlo per qualche mese dopo l’incontro potendo così per la prima volta studiare gli esiti della tremenda forza mareale che la Terra eserciterà sull’asteroide. Anche in questa missione siamo membri e associate del Science Management Board (M. Lazzarin, F. La Forgia).
Contatti: Monica Lazzarin, Fiorangela La Forgia
Comet Interceptor (2029-)
Progetto dell’Agenzia Spaziale Europea e contributo JAXA (Agenzia Spaziale Giapponese). Selezionata dall’ESA in Giugno 2019 per studiare una cometa dinamicamente nuova ovvero che entra per la prima volta nel Sistema Solare dalla nube di Oort o un oggetto interstellare. Lancio previsto nel 2029, la sonda verrà posizionata nel punto lagrangiano L2 in attesa che da Terra venga individuata la cometa da investigare, l’incontro con la sonda avverrà a circa 1 UA.
Da Gennaio 2023 siamo (Lazzarin, La Forgia) membri dei Working Group “Near nucleus environment” e “Target Identification” (sono 3 i WG per un totale di 24 membri) dopo selezione basata sul CV da parte di un comitato di esperti dell’Agenzia Spaziale Europea.
Siamo i responsabili italiani (M. Lazzarin) di un long term proposal osservativo spettroscopico di comete iperboliche e nuoveal Telescopio Nazionale Galileo in supporto alla missione (già approvati e in parte eseguiti 5 proposal in 5 semestri da aprile 2020, ottenuti gli spettri nel visibile e vicino infrarosso di circa 40 comete iperboliche, un data base unico di questi oggetti).
Contatti: Monica Lazzarin, Fiorangela La Forgia
Osservazione da Terra di comete
Il gruppo ha una lunga esperienza osservativa e di analisi di comete, in particolare si occupa di osservazioni spettroscopiche nel visibile e vicino infrarosso, utilizzando i telescopi del Cile NTT e VLT, il TNG alle Canarie e i telescopi di Asiago, per studiarne la composizione analizzando i gas prodotti dalla sublimazione dei ghiacci. Ne segue poi anche la determinazione dei tassi di produzione dei vari gas che consentono il confronto tra le comete a corto, lungo periodo e nuove. Questo è uno studio relativamente recente e con ancora molto da investigare anche in vista della missione Comet Interceptor. Particolarmente interessante risulta anche l'inseguimento (osservativo) delle comete dalla loro scoperta, che ora avviene spesso quando la cometa è ancora a grandi distanze e quindi apparentemente ancora non molto attiva, fino alla minima distanza dal Sole per studiare la variazione dell’attività e i possibili driver della stessa (acqua, monossido di carbonio ecc).
Contatti: Monica Lazzarin, Fiorangela La Forgia
Osservazioni da Terra di asteroidi
Il gruppo ha una lunga esperienza osservativa e analisi di asteroidi, da quelli che orbitano vicino alla Terra, agli oggetti della Main Belt, i Troiani di Giove, i Centauri fino agli oggetti della regione Trans Nettuniana, la Kuiper Belt. In particolare si occupa di osservazioni spettroscopiche nel visibile e vicino infrarosso, utilizzando i telescopi del Cile NTT e VLT, il TNG alle Canarie e i telescopi di Asiago, per investigarne la composizione superficiale ed effettuare tutta una serie di analisi e confronti utilizzando le slope degli spettri e le eventuali bande di assorbimento di alcuni materiali. Da molti anni in particolare siamo concentrati soprattutto sullo studio degli oggetti Near Earth essendo ancora di origine non ben conosciuta ed essendo i target di molte missioni spaziali passate, in atto e future. Rappresentano inoltre un possibile pericolo per la Terra ed e’ quindi necessario scoprirli, studiarne le proprietà e monitorarli. In questo contesto abbiamo partecipato a Progetti finanziati dalla Comunità Europea (Neoshield2 e NEOROCKS) per lo studio dei NEO e un altro progetto simile è in fase di approvazione da parte dell’Agenzia Spaziale Europea (NEOPOPS).
Contatti: Monica Lazzarin, Fiorangela La Forgia