
Museo diffuso – Scienza e tecnica. Storia e storie dell’Ateneo Patavino
L’Università di Padova possiede un eccezionale patrimonio storico di carattere tecnico scientifico frutto della didattica e della ricerca condotte a Padova nel corso dei secoli e fino ai nostri giorni. Questo patrimonio è in parte conservato nei musei dell’ateneo, ma è anche in parte “nascosto” e fino a poco tempo fa se ne sapeva poco o nulla. Ha iniziato a emergere in tempi recenti grazie al progetto “Scattered collections” avviato nel 2014. Proprio facendo in larga parte leva sugli esiti di questo progetto e in occasione degli ottocento anni dell’Ateneo, dodici Dipartimenti afferenti a tre Scuole diverse, quelle di Scienze, Ingegneria e Medicina, hanno proposto nel 2019 di realizzare un museo diffuso dal titolo “Scienza e tecnica. Storia e storie dell’Ateneo Patavino”. Non una mostra temporanea ma un museo permanente costituito da dodici postazioni espositive collocate ognuna in uno dei Dipartimenti che hanno aderito al progetto, nelle quali si trovano esposti strumenti storici, si racconta la storia degli scienziati che li hanno usati, si ripercorre la storia delle ricerche del passato e quelle del presente. Il visitatore può così ripercorrere, attraverso gli strumenti scientifici e gli edifici in cui sono collocati, una parte significativa e spesso meno nota della storia dell’Ateneo patavino e dei suoi istituti di didattica e ricerca, di cui alcuni più antichi e altri piuttosto recenti.
Giulio Peruzzi, responsabile scientifico del progetto, docente di storia della fisica e di storia della scienza e della tecnica del Dipartimento di fisica e astronomia:“Il museo che oggi inauguriamo è frutto di un lavoro corale svolto da dodici dipartimenti dell’area tecnico-scientifica. È un museo che si sviluppa su dodici sedi frequentate dagli studenti universitari e, in occasione delle lauree, anche dai loro familiari e amici. Un modo per dare identità storico culturale ad atrii spesso anonimi e disadorni, e per rafforzare il senso di appartenenza dell’intera comunità accademica a un’istituzione di così lunga e gloriosa tradizione. Ma anche un percorso che permette al pubblico generico di cogliere la ricca storia della didattica e della ricerca svolte dalla nostra università in tutti i settori della scienza e della tecnica, scoprendo in molti casi luoghi poco noti. Infine, un modo per stimolare la nostra comunità scientifica a conservare gli strumenti che oggi utilizza e che diventeranno nuovi preziosi tasselli di questa ricca storia per le generazioni future”.
Flavio Seno, Direttore del Dipartimento di Fisica e Astronomia: “Nell’esposizione si ricordano, anche attraverso strumenti originali, tre dei protagonisti della fisica e dell’astronomia a Padova: Galileo, figura centrale della rivoluzione scientifica, docente a Padova dal 1592 al 1610; Giovanni Poleni, che nel 1740 diviene il primo professore di fisica sperimentale a Padova; Bruno Rossi, professore di fisica sperimentale a Padova dal 1932 al 1938, che grazie alle sue ricerche sulla fisica dei raggi cosmici è tra i padri dell’astrofisica moderna. Tre figure emblematiche della storia del DFA, punti di riferimento delle straordinarie ricerche di oggi e di domani”.
12 sono i Dipartimenti coinvolti: Fisica e Astronomia (DFA), Geoscienze, Ingegneria civile edile e ambientale (DICEA), Ingegneria dell’informazione (DEI), Ingegneria industriale (DII), Matematica (DM), Psicologia Generale (DPG), Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione (DPSS), Scienze Biomediche (DSB), Scienze Chimiche (DiSC), Scienze del Farmaco (DSF), Scienze Statistiche.