Il telescopio spaziale Euclid verso l’integrazione finale

La missione Euclid dell'Agenzia Spaziale Europea sta per raggiungere un'altra pietra miliare nel suo viaggio verso il lancio previsto nel 2022.
I su oi due strumenti che compongono il carico scientifico VIS (VISible Instrument) e NISP (Near Infrared Spectrometer Photometer), realizzati con un importante contributo italiano dell’INAF Istituto Nazionale di Astrofisica e dell’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare coordinato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), sono stati completati e consegnati per essere integrati con il resto della sonda.
Euclid è costituito da un telescopio a specchio di 1,2 metri progettato per funzionare a lunghezze d'onda sia visibili che vicine all'infrarosso.
La sonda studierà con un livello di accuratezza mai raggiunto prima l’Universo Oscuro, quello che noi oggi ancora non conosciamo, ovvero il 95 per cento circa del totale. Il compito di Euclid sarà quindi quello di realizzare una mappa super dettagliata della distribuzione e dell’evoluzione di materia ed energia oscure nell’Universo, i due ‘ingredienti’ che ancora non siamo riusciti ad identificare e di cui ci sfugge la natura, ma che dovrebbero comporre il 95% del nostro universo.
La sonda mapperà la distribuzione tridimensionale di ben due miliardi di galassie e della materia oscura che le circonda, andando a censire oltre un terzo dell’intero cielo. Lo strumento visibile (VIS) e lo spettrometro e fotometro vicino infrarosso (NISP) funzioneranno in parallelo, registrando contemporaneamente i dati da qualsiasi parte del cielo verso cui è puntato il telescopio.
L’Italia è coinvolta nella missione Euclid sotto molteplici aspetti: sia attraverso la realizzazione di sottosistemi dei due strumenti di bordo, sia con la responsabilità della gestione della parte scientifica del Segmento di Terra e della survey, ma anche con ruoli importanti per aspetti tecnici e scientifici della missione.
Il nostro Paese è, insieme a Francia e Gran Bretagna, il principale protagonista della missione grazie al supporto, in primo luogo, dell’Agenzia Spaziale Italiana. La missione prevede anche la partecipazione della NASA, che fornirà i rivelatori per lo strumento NISP.
La fase di integrazione, validazione e test dell’elettronica calda dello strumento NISP è stata effettuata da ricercatori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e ha visto un notevole contributo del personale del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova.
Il lancio di Euclid verso il punto lagrangiano L2 è attualmente previsto per la seconda metà del 2022 dallo spazioporto europeo di Kourou nella Guyana Francese. Alla fine della sua vita operativa che sarà di circa 6 anni, Euclid avrà prodotto immagini e dati fotometrici per più di un miliardo di galassie e milioni di spettri di galassie, dati che saranno di grande importanza anche per molti altri settori dell’astrofisica.