Pubblicato il primo video del progetto #DFAThesis sul Laser Processing Lab
#DFAThesis è un progetto del Dipartimento di Fisica e Astronomia: brevi filmati offriranno agli studenti elementi che li aiutino nel la scelt a di temi di ricerca per le tesi di laurea. In particolare questi filmati faranno conoscere le nuove strumentazioni che hanno arricchito i laboratori del nostro Dipartimento. Il primo video è dedicato al Laser Processing Lab. Laser Processing Lab: dai materiali per i circuiti integrati, ai computer quantistici, dai rivelatori di particelle, al fotovoltaico, alla purificazione dell’acqua. Questo laboratorio è nato nel 2019, finanziato dall’Università di Padova nell’ambito di un progetto per Infrastrutture Strategiche di Ricerca con la partecipazione di 5 dipartimenti dell’ateneo patavino e 3 Enti di Ricerca del nostro territorio. Il laboratorio svolge attività multidisciplinari e ben si presta allo svolgimento di tesi per i nostri corsi di laurea, dove gli studenti amano poter toccare con mano la strumentazione e sviluppare materiali avanzati. Nel video infatti abbiamo raccolto le testimonianze dei tesiti: Pietro Argenton e Alessandro Tonon. Pietro Argenton, che sta svolgendo la tesi della laurea magistrale in Fisica della Materia presso il Laboratorio di Laser Processing Lab, racconta l’obiettivo principale del suo elaborato finale: lo studio del Germanio iperdrogato ottenuto tramite una deposizione per sputtering del drogante, seguita da irraggiamenti con impulsi laser. Alessandro Tonon, ci spiega che il suo lavoro di tesi per la laurea triennale in Fisica è inserito, invece, nell’ambito di ricerca dello sviluppo di celle fotovoltaiche innovative basate su materiali semiconduttori. Enrico Napolitani, professore associato di Fisica Sperimentale della Materia, nel video, spiega alcuni dettagli della particolare tecnica di ‘processing’- ovvero tecnica per modificare i materiali - e le particolarità della strumentazione laser, che consente di modificare le superfici dei materiali in maniera estremamente confinata sia nel tempo che nello spazio. Confinata nel tempo perché gli impulsi laser sono estremamente brevi, durano pochi nanosecondi, quindi i processi sono rapidissimi; confinata nello spazio perché il laser lavora nell’ultravioletto, e nell’ultravioletto la luce viene assorbita nei primissimi nanometri sotto la superficie. Queste caratteristiche consentono in molti casi di realizzare materiali con proprietà nuove, che non solo non esistono in natura, ma che non sono neppure realizzabili con altre metodologie. Attualmente il laboratorio è coinvolto in due ambiziosi progetti, uno finanziato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare per la realizzazione di detector al germanio per raggi gamma, un altro, finanziato dalla comunità europea, il progetto ASCENTplus (https://www.ascent.network/ ) è costituito da un ampio consorzio di partner europei per garantire accesso a strumentazione avanzata e svolgere ricerca nell’ambito della nanoelettronica.
Link Video You Tube https://youtu.be/bebsAtis_ro